Per far riprendere l’economia e i consumi messi in ginocchio dal Covid, occorre integrare lo stipendio di chi è in Cassa integrazione in deroga, utilizzando i fondi UE. E’ quanto chiedono il consigliere comunale fiorentino Mario Razzanelli e il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, che hanno illustrato rispettivamente la risoluzione e la mozione da presentare nelle assemblee elettive di cui fanno parte, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Vecchio.
La risoluzione del consigliere di Forza Italia Mario Razzanelli invita il sindaco ad intervenire presso il Governo Nazionale affinché promuova presso le istituzioni europee la decisione di destinare una parte delle risorse che verranno erogate a fondo perduto all’incremento della cassa integrazione fino al 100% dello stipendio contrattualizzato entro il limite di 1500 euro mensili.
“Per far ripartire l’Italia occorre far ripartire i consumi. I consumi ripartono – ha spiegato il consigliere di Forza Italia Mario Razzanelli – se la massa delle persone in cassa integrazione torna nei negozi e ricomincia a comprare altri generi, e non solo generi alimentari. Oggi una famiglia con due persone che lavoravano e guadagnavano sui tremila euro al mese adesso possono contare solo su 1500/1700 euro al mese. C’è da pagare l’affitto, ci sono da pagare i generi alimentari, la benzina per la macchina, comprano i beni di prima necessità ma non consumano. Se noi non stimoliamo il consumo di queste persone cassintegrate, che erano sette milioni a fine luglio, l’Italia ripartirà tra due anni e noi falliamo tutti. Fino ad un certo limite di reddito, che può essere 1.500 euro, dobbiamo integrare il salario di chi, a causa dell’emergenza sanitaria, è costretto a stare a casa. Il costo mensile è tra 3-5 miliardi di euro al mese, ma dipende dal numero dei cassintegrati. Integrando i salari, con soldi garantiti dallo Stato, invitiamo queste persone ad accelerare la ripresa in Italia e forse ripartiamo prima del 2022”.
“I dati della CIG in deroga in Toscana sono allarmanti – ha sottolineato Stella -. Riguarda ben 110.480 lavoratori, ad oggi. Nella nostra regione mancano 327 milioni di euro, che è la differenza tra quanto questi lavoratori percepiscono dalla cassa integrazione e lo stipendio precedente. Utilizzando i fondi UE, potremmo far ripartire i consumi, rivitalizzare le imprese e ridare slancio all’economia toscana. Accanto a questo intento, stiamo lavorando anche perché il Governo proclami Firenze Zona Economica Speciale. La nostra città è stata particolarmente colpita dalla crisi legata al Covid, e solo una misura come la ZES può rimettere in moto attività e imprese, tramite sgravi fiscali e contributi straordinari”.